<p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Il 21 novembre 2017 abbiamo avuto l&#39;occasione di conoscere ed apprezzare lo scrittore italiano Cosimo Argentina il quale, nel quadro delle iniziative promosse dal&nbsp;&nbsp; Dipartimento di italiano dell&#39;Universit&agrave; di Montpellier, ha tenuto una conferenza rivolta agli studenti iscritti ai corsi di LLCER, Lea e Master e agli studenti del liceo Jules Guesde accompagnati dalla professoressa Gioda, tra il pubblico anche appassionati di letteratura e cultura italiane.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">&nbsp;Nella presentazione dell&#39;autore, la professoressa Biancofiore ha ricordato il percorso letterario di Cosimo Argentina, scrittore ed insegnante di diritto nei licei italiani, nato a Taranto, citt&agrave; pugliese nota un tempo per il suo porto e balzata negli ultimi anni agli onori della cronaca, forse sarebbe meglio dire al disonore delle cronache, per le travagliate vicende dell&rsquo;ex Italsider. Ci riferiamo ad un impianto industriale che occupa un&rsquo;area molto vasta, due volte e mezzo circa la citt&agrave; di Taranto, il pi&ugrave; grande impianto europeo per la produzione dell&#39;acciaio, fino al 1995 di propriet&agrave; statale, poi di propriet&agrave; della famiglia Riva, oggi conosciuto con il nome di Ilva.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">&nbsp;La vicenda dell&#39;Ilva &egrave; da anni al centro del dibattito politico italiano poich&eacute; &egrave; un&#39;industria altamente inquinante, come dimostrano i numerosi rapporti pubblicati di recente sull&#39;alto tasso di mortalit&agrave; per tumori riscontrato tra i tarantini. </span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Un&#39;industria che ha cambiato in negativo le caratteristiche del contesto urbano nel quale &egrave; inserita e le vite degli uomini e delle donne che in tale contesto vivono, lavorano e crescono i loro figli, specie di coloro i quali abitano nei quartieri pi&ugrave; vicini allo stabilimento, come ad esempio il quartiere Tamburi.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">&nbsp;I cittadini di Taranto sono stati posti e lo sono tutt&#39;ora di fronte al <i>dilemma lacerante</i>: continuare a lavorare nell&#39;acciaieria pur sapendo di andare incontro ad un destino segnato o chiudere la fabbrica una volta per tutte, con il carico di dolore e sofferenze che ci&ograve; pu&ograve; comportare in termini di disoccupazione , povert&agrave; e senso di sconfitta per un&#39; intera comunit&agrave;. </span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Dilemma di non facile soluzione, come possiamo immaginare, che divide in due parti contrapposte gli abitanti della citt&agrave;, come i fatti recenti ci ricordano.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Di tutto ci&ograve; narra il romanzo <i>Vicolo dell&#39;acciaio, </i>romanzo che &egrave; stato al centro della conferenza dell&#39;autore, delle domande del pubblico e dell&#39;intervento di Romano Summa, dottore di ricerca del dipartimento il quale ci ha illustrato con l&#39;ausilio di un video lo stato di degrado in cui versano i quartieri della citt&agrave; pi&ugrave; prossimi all&#39;Ilva e ha sintetizzato le vicende relative ai complicati rapporti tra magistratura, rappresentanti dello Stato italiano e attuali proprietari della fabbrica. </span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Il protagonista &ldquo;ufficiale&rdquo; di <i>Vicolo </i>&egrave; Mino Palata, un ragazzo di diciannove anni che vive nel quartiere Italia-Montegranaro, un quartiere di Taranto dove &egrave; cresciuto lo stesso autore, abitato da famiglie di operai dell&#39;ex Italsider.&nbsp;</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Mino, infatti, &egrave; figlio di un operaio, il <i>Generale</i>, quest&rsquo;ultimo &egrave; un uomo rude, grande lavoratore, di poche parole ma lapidarie, rispettato da tutti per la sua personalit&agrave; e perch&eacute; &egrave; un &ldquo;prima linea&rdquo;, cio&egrave; un addetto ai turni pi&ugrave; pesanti nell&#39;acciaieria.&nbsp;</span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"> A nostro avviso &egrave; proprio quest&rsquo;ultimo il vero protagonista del romanzo o meglio il mondo che egli rappresenta e di cui Mino si fa portavoce.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Secondo la mentalit&agrave; del <i>Generale</i> gli uomini si dividono in prima linea ed imboscati <i>&nbsp;</i>e solo i prima linea<i> </i>hanno diritto a dire la loro sulle questioni della fabbrica, gli altri devono tacere.<a href="#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[1]</span></span></span></span></a>.</span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt">Il <i>Generale, </i>al secolo Camillo, &egrave; un uomo del Nord, quindi un emigrato al contrario, che parla il tarantino meglio dei tarantini stessi e rischia tutti i giorni la propria vita&nbsp; d<span style="background:white">urante il suo turno in fabbrica, &ldquo; <i>quando mio padre parla di se stesso dice sempre che il suo destino &egrave; segnato. Qui nel palazzo tutti muoiono di cancro ai polmoni. Il record della pista &egrave; nostro. Abbiamo in corpo, a famiglia, pi&ugrave; benzene, polveri can-</i></span> <i><span style="background:white">cerogene, diossina, policarburi aromatici e gas saturi di non so nemmeno io che cosa&hellip;</span></i><span style="background:white">&rdquo;<a href="#_ftn2" name="_ftnref2" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[2]</span></span></span></span></span></a></span></span><span lang="IT" style="background:white">. </span><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white">Nonostante ci&ograve; egli non abbandona il campo</span></span> <span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white">e come un vero eroe, un eroe del nostro tempo, continua ogni giorno la sua personale battaglia entrando nelle viscere del mostro, la fabbrica, senza alcuna garanzia di salvezza, anzi, &ldquo;<i>grato agli arrivati che gli somministrano lo stipendio&hellip;il salario &egrave; tutto. La fatica &egrave; uno strumento per cercare di venire fuori dalla fogna.&rdquo;<a href="#_ftn3" name="_ftnref3" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><b><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[3]</span></span></span></b></span></span></a>.</i></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Mino, la voce narrante del romanzo, sembra destinato ad una vita migliore: i genitori, infatti, hanno insistito affinch&eacute; si iscrivesse all&#39;universit&agrave;, a giurisprudenza.</span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> Ma i giorni passano e il giovane resta inchiodato sulla stessa pagina del libro, diversamente dalla sua combattiva fidanzata , Isa, bella e seducente &ldquo;<i>sembra un&#39;araba, una sudanese con gli occhi nocciola chiari chiari, come miele...</i>&rdquo;<a href="#_ftn4" name="_ftnref4" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[4]</span></span></span></span></span></span></a>. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Anche Isa &egrave; figlia di un operaio e risiede nello stesso caseggiato di Mino, in <i>via Calabria 75</i>, il <i>vicolo</i> da cui il romanzo prende il titolo. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Lo scarso impegno negli studi dimostrato da Mino, in gran parte spiegabile con il pessimismo che frena, o per meglio dire ancora il giovane al destino dei &ldquo;suoi simili&rdquo;, secondo <i>l&rsquo;ideale dell&rsquo;ostrica</i> di verghiana memoria, convince Isa a troncare la relazione con quest&rsquo;ultimo per andare incontro ad un destino di riscatto. </span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Un destino fatto di esami dati a ritmo serrato, di una laurea a pieni voti e di una professione conquistata con tenacia che le consentir&agrave; un livello di vita pi&ugrave; agiato rispetto a tutti gli altri abitanti di via Calabria.&nbsp; </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Infatti, ci racconta Mino stesso nell&#39;epilogo del romanzo &ldquo;<i>Di anni ne sono passati. </i></span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Isa</span></span></span></i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> <i>fa l&rsquo;avvocato, s&rsquo;&egrave; sposata con un uomo ambizioso ed &egrave; andata a vivere al Borgo, in un bell&rsquo;appartamento vista mare</i>&rdquo;<a href="#_ftn5" name="_ftnref5" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[5]</span></span></span></span></span></span></a>.</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Secondo noi il senso pi&ugrave; profondo del romanzo sta proprio in questa antitesi, da un lato Mino, <i>ancorato</i> <i>strenuamente</i> al mondo degli operai del quale egli stesso ci racconta con partecipazione sofferta le pene quotidiane, la lotta per la sopravvivenza, dall&#39;altro Isa determinata e desiderosa di cambiare la propria situazione.&nbsp; </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">In mezzo</span></span></span></i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">, dicevamo, <i>le pene quotidiane</i> degli abitanti del vicolo, via Calabria, simbolo di tutti coloro che oggi con fatica attraverso il proprio lavoro cercano di costruire per s&eacute; e per le proprie famiglie una vita dignitosa. Pene che comprendono, purtroppo, anche la morte, la morte degli operai sul lavoro con corredo di &ldquo;consoli&rdquo;, cio&egrave; di veglie al capezzale del defunto da parte di tutti gli abitanti del quartiere. </span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Sono questi i momenti in cui gli abitanti di via Calabria danno prova di solidariet&agrave;, portando ogni genere di prima necessit&agrave; alla famiglia della vittima e cercando di confortare quest&rsquo;ultima, ognuno a modo suo. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Per il resto la vita &egrave; cos&igrave; dura che non c&rsquo;&egrave; spazio per la comprensione, la partecipazione, la solidariet&agrave;, ogni giorno tutte le energie vengono spese per portare avanti <i>la battaglia quotidiana.&nbsp; </i></span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Argentina si adopera per riportare sulla pagina questa fatica, questa durezza del vivere e ci riesce descrivendoci le giornate degli abitanti del vicolo come fasi di una guerra<a href="#_ftn6" name="_ftnref6" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[6]</span></span></span></span></span></span></a>, la narrazione &egrave; costellata da metafore &ldquo;guerresche&rdquo; con una forte carica espressiva. </span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Il senso del romanzo, dicevamo, sta nell&rsquo;antitesi tra i due poli rappresentati da Mino e Isa. Mino non riesce o non vuole staccarsi dal mondo in cui &egrave; nato e con il quale si identifica fino in fondo al punto, a nostro avviso, da volerne condividere le sorti, restando &ldquo;un via Calabria&rdquo; per sempre, nonostante abbia chiare le conseguenze di una tale scelta. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Cos&igrave; facendo segue le orme del padre al quale &egrave; legato da un rapporto difficile e non esente da scontri, sul quale, tuttavia, prevale il rispetto, il rispetto per un ideale di vita e valori di cui il padre &egrave; il simbolo e a cui Mino alla fine decide di rimanere fedele, anche se tutto ci&ograve; ha un costo umano non indifferente. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Un ideale fatto di forza, sacrificio, sprezzo del pericolo ma anche di uno sguardo disincantato nei confronti di una vita difficile, quella dell&rsquo;operaio alle acciaierie. </span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Una vita non illuminata dai bagliori dei media, sembra volerci dire Mino, come accade invece per la politica locale e pi&ugrave; in generale per l&rsquo;establishment diremmo noi, alla costante ricerca dell&rsquo;esposizione mediatica, quasi come se tale visibilit&agrave; fortemente voluta e conseguita potesse rappresentare in se stessa una soluzione ai problemi della citt&agrave;, soluzione a cui i personaggi del romanzo con l&rsquo;eccezione di Isa, sembrano non credere pi&ugrave;. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Nel romanzo aleggia una forte delusione verso il mondo della politica, delusione &nbsp;espressa talvolta in forme anche sarcastiche, in sostanza, sembra volerci dire Mino, il tempo dei proclami &egrave; scaduto.&nbsp;</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Taranto</span></span></span></i><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">, l&rsquo;altro <i>polo pulsante del romanzo</i>, insieme al vicolo che ne rappresenta una &nbsp;parte signficativa, &egrave; descritta spesso da Mino con toni dolenti, malinconici, come di chi vede un bene prezioso scivolargli dalle mani ma non &egrave; in grado di porvi rimedio: &ldquo;<i>Dalla veranda filtra luce di primavera. Aprile &egrave; un bel mese. A Taranto aprile apre varchi nell&rsquo;imbuto fosco dell&rsquo;inferno; lo fa attraverso giornate di sole e vento pulito che viene dal mare creando lo sbandieramento di germogli bianchi di alberi che se ne stanno in piedi, a sfidare i sette demoni&nbsp; in carrozza.</i>&rdquo;<a href="#_ftn7" name="_ftnref7" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[7]</span></span></span></span></span></span></a>&nbsp;</span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> Mino si allontana con riluttanza dal suo quartiere. &ldquo;<i>Ogni volta che ognuno di noi&nbsp; esce dal quartiere &egrave; disorientato. In un modo o nell&rsquo;altro abbiamo bisogno di far quadrato anche se questa &egrave; una fesseria che ci siamo fatti nella nostra testa</i>&rdquo;<a href="#_ftn8" name="_ftnref8" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[8]</span></span></span></span></span></span></a>.&nbsp; </span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Questo senso di spaesamento &egrave; spiegabile sia con l&rsquo;attaccamento alle proprie radici a cui abbiamo accennato, sia perch&eacute; anche quando il giovane esce dal suo perimetro &ldquo;sociale&rdquo;, la realt&agrave; del gruppo a cui sente di appartenere lo segue come un&rsquo;ombra e la sagoma dell&rsquo;Ilva, causa di tutto ci&ograve;, incombe. &ldquo;..<i>le case sono coperte di fuliggine e le vie finiscono in crateri che si aprono nell&rsquo;asfalto azzurro e rosso di minerale. I palazzi sono al brillio. Le cassette con dentro frutta devitalizzata vanno e vengono e i morti verticali ciondolano un po&rsquo;ovunque&hellip;collinette artificiali e un mostro arrampicato alle nostre spalle, eccolo il perch&eacute; [di tutto ci&ograve;]. L&rsquo;Italsider occupa un appartamento di questo quartiere. Purtroppo st&rsquo;appartamento &egrave; due volte Taranto</i>&rdquo;<a href="#_ftn9" name="_ftnref9" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[9]</span></span></span></span></span></span></a>.</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Lo stabilimento infatti &egrave; visibile quasi ovunque e le tracce di questa presenza hanno plasmato inesorabilmente il territorio, quasi a ricordare al giovane protagonista che non si pu&ograve; sfuggire al proprio destino.&nbsp;</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Eppure, a nostro avviso, l&rsquo;orizzonte di Mino non &egrave; totalmente pessimista sul proprio&nbsp; futuro. Infatti ad un certo punto del romanzo Mino comincia a scrivere racconti, a fissare sulla pagina i suoi pensieri, la realt&agrave; del vicolo, trova cio&egrave; nella scrittura una sorta di compensazione alla sua decisione di non abbandonare il microcosmo in cui &egrave; nato e vissuto. Sceglie di <i>raccontare ci&ograve; che vede</i>, ci&ograve; che succede alla gente come lui con realismo, senza cercare di strappare una lacrima nel lettore del quale cerca, s&igrave;, la vicinanza, ma lo fa con le metafore scoppiettanti, con la comicit&agrave; che talvolta si risolve felicemente in ironia, senza lasciarsi andare a facili pietismi.</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Mino decide, quindi, di comunicare ci&ograve; che sente, ci&ograve; che vede, ci&ograve; che sa, la sua &egrave; una lezione di profondo realismo che in fondo &egrave; un&rsquo;opzione poetica, la poetica di Argentina stesso il quale ci ha detto&rdquo;&hellip;<i>mi lascio andare su un foglio di carta dove narro una storia, uno scorcio di realt&agrave; sperando che possa trasformarsi in una via di salvezza</i>&rdquo;<a href="#_ftn10" name="_ftnref10" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[10]</span></span></span></span></span></span></a>.&nbsp;</span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> A dispetto della tematica, Vicolo &egrave; anche un romanzo divertente dove l&rsquo;autore tratteggia un mondo che conosce bene e a cui &egrave; vicino, la stessa scelta del dialetto che potrebbe rendere alcuni passaggi di difficile comprensione, oltre ad essere rivendicata&nbsp; con convinzione dall&rsquo;autore, testimonia l&rsquo; opzione di fondo del romanzo: aderire alla realt&agrave;, descrivere il pi&ugrave; possibile oggettivamente uno spaccato sociale secondo la lezione di Zola e Verga, ci verrebbe da sottolineareanche ancora una volta.&nbsp;</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;La prosa di <i>Vicolo</i> &egrave; attenta ai valori fonici della lingua, tesa ad una rappresentazione ravvicinata &nbsp;dei fatti narrati, &ldquo;quasi in presa diretta&rdquo;, sembra infatti di sentirli davvero i rumori del vicolo, le grida dei bambini, le liti tra condomini e le battute del Generale e dei suoi amici, appoggiati al muro di mest&rsquo; Arture nei momenti di pausa dal lavoro.&nbsp;</span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> Il mondo di via Calabria ci viene descritto, dunque, &nbsp;con uno stile originale, lo sguardo di Mino accompagna spesso i fatti con ironia, dicevamo prima, ironia che denota partecipazione, come ci ha insegnato Pirandello, cio&egrave; vicinanza, adesione ai sentimenti, alle paure, alle piccole gioie degli uomini e delle donne che animano il quartiere.</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Per Mino la scrittura &egrave; un&rsquo;ancora di salvezza, una zattera che lo traghetta nel fiume in piena della vita, consapevole di stare tra coloro che da un momento all&rsquo;altro possono essere inghiottiti dai flutti. Attraverso la scrittura egli impara anche a conoscere e a tenere a bada le ansie che lo agitano in profondit&agrave; e getta un ponte tra queste e il lettore, un ponte che pu&ograve; diventare un dialogo fecondo e aprire nuovi orizzonti, questo sembra volerci dire l&rsquo;autore, rivolgendosi a noi lettori attraverso la voce narrante del giovane protagonista.&nbsp;</span></span></span></span></span> N<span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">uovi orizzonti mentali aggiungeremmo noi che possono <i>costruire concretamente,</i> senza facili illusioni, un percorso di riscatto per la propria citt&agrave;, nel caso di Mino citt&agrave; amata e al tempo stesso odiata. Amata in quanto terra nat&igrave;a, odiata poich&eacute; specchio di un decadimento fisico e morale di cui Argentina &egrave; pienamente consapevole e che non riguarda solo la citt&agrave; di Taranto ma il &ldquo;sistema Italia&rdquo; nel suo insieme. &nbsp;</span></span></span></span></span></p> <p><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">&nbsp;Qui si intende per sistema Italia il complesso intreccio tra la politica economica nazionale e la salvaguardia dell&rsquo;ambiente e del patrimonio artistico culturale su cui si fonda l&rsquo;idea di <i>una nuova cittadinanza attiva e consapevole</i>. </span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black">Condizione necessaria, quest&rsquo;ultima, per l&rsquo;affermazione di una reale societ&agrave; democratica, dove i cittadini non siano pi&ugrave; pedine da spostare a piacimento sulla scacchiere dei grandi interessi economici privati.</span></span></span></span></span><span style="font-size:12pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="color:black"> Il riscatto passa dunque&nbsp; attraverso la presa di coscienza e poi attraverso il racconto onesto, pulito senza orpelli linguistici, della sua Taranto. Per il resto la vita quotidiana lungo via Calabria &egrave; scandita da ritmi sempre uguali, il turno in fabbrica, le incombenze quotidiane, lo scambio di notizie tra gli operai a riposo, su tutto ci&ograve; si posa lo sguardo attento di un giovane adolescente e di tutto ci&ograve; <i>si prende cura</i> egli stesso decidendo di dare voce a chi voce non ha<a href="#_ftn11" name="_ftnref11" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">[11]</span></span></span></span></span></span></a>.&nbsp;</span></span></span></span></span></p> <p><span lang="IT" style="font-size:14.0pt"><span style="background:white"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><span style="color:black">&nbsp;Per concludere <i>Vicolo</i> &egrave; un romanzo duro, sofferto, certamente impegnato, dove la questione ambientale balza in primo piano, ricordandoci che vi &egrave; un intreccio inestricabile tra i destini degli uomini e il territorio nel quale essi vivono.</span></span></span></span></p> <div>&nbsp; <hr align="left" size="1" width="33%" /> <div id="ftn1"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[1]</span></span></span></span></a> &ldquo;&hellip;Se non hai provato i turni pesanti in acciaieria, i turni pesanti in prima linea, non hai diritto a parlare&hellip;solo quelli che si lordano possono dire la loro&hellip;io li vedo ogni giorno, Lilli, ogni santo giorno li vedo&hellip;cristiani com&rsquo;a me.. mi stanno morendo intorno e io quella &egrave; la strada che m&rsquo;attacca&hellip;&rdquo; C. Argentina, <i>Vicolo dell&rsquo;acciaio</i>, Roma, Fandango Libri, 2010, &nbsp;pag.19.</span></span></p> </div> <div id="ftn2"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref2" name="_ftn2" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[2]</span></span></span></span></a> C. Argentina, <i>cit.</i>, pag.12.</span></span></p> </div> <div id="ftn3"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref3" name="_ftn3" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[3]</span></span></span></span></a> C. Argentina, <i>cit., </i>pag.130.</span></span></p> </div> <div id="ftn4"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref4" name="_ftn4" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[4]</span></span></span></span></a> C. Argentina, cit., pag. 34.</span></span></p> </div> <div id="ftn5"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref5" name="_ftn5" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[5]</span></span></span></span></a> C. Argentina, <i>cit.</i>, pag. 259.</span></span></p> </div> <div id="ftn6"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref6" name="_ftn6" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[6]</span></span></span></span></a>lo stesso autore ha dichiarato di ispirarsi alla letteratura di guerra che resta &ldquo;la migliore in assoluto e noi narratori di oggi siamo un tutti un po&rsquo; orfani degli eventi bellici del secolo scorso..&rdquo; &nbsp;Intervista di Maddalena Marchetti a Cosimo Argentina, Montpellier 21 novembre 2017.</span></span></p> </div> <div id="ftn7"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref7" name="_ftn7" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[7]</span></span></span></span></a> C. Argentina, <i>cit., </i>pag.206.</span></span></p> </div> <div id="ftn8"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref8" name="_ftn8" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[8]</span></span></span></span></a> C. Argentina, <i>cit.</i>, pag.163.</span></span></p> </div> <div id="ftn9"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref9" name="_ftn9" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[9]</span></span></span></span></a> &ldquo;&hellip;.Dal suo domicilio , un centomila vani e accessori, il siderurgico se ne sbatte&nbsp; del divieto di immisioni, del divieto di atti di emulazione e di tutte le regole condominiali&nbsp; possibili e immaginabili. Gli altri abitanti ne hanno chiesto lo sfratto. Morosit&agrave;? Disturbo? Omicidio doloso? A loro basterebbe che se ne andasse e nel frattempo&hellip;sbocchi di sangue&nbsp; e carcinoma polmonare, formazioni polmonari primitive&nbsp; e secondarie, e cristi e madonne!&rdquo;. C. Argentina, cit., </span></span></p> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">pagg. 163 e 164. Il&nbsp; rione Tamburi qui descritto &egrave; il quartiere pi&ugrave; vicino all&rsquo;Ilva, queste sono le riflessioni di Mino mentre accompagna l&rsquo;amico Stefano presso un ufficio del comune per richiede un loculo al cimitero dove seppellire il padre di quest&rsquo;ultimo, Michele Cara, una vittima del siderurgico. </span></span></p> </div> <div id="ftn10"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref10" name="_ftn10" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[10]</span></span></span></span></a> Intervista, <i>cit.</i>.</span></span></p> </div> <div id="ftn11"> <p class="MsoFootnoteText"><span style="font-size:10pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif"><a href="#_ftnref11" name="_ftn11" title=""><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span class="MsoFootnoteReference" style="vertical-align:super"><span lang="X-NONE" style="font-size:10.0pt"><span style="font-family:&quot;Times New Roman&quot;,serif">[11]</span></span></span></span></a> &ldquo;M&igrave;&hellip;mi hai fatto stare male per la violenza, ma...il finale...Mino!...Mino, non so ..ma com&rsquo;&egrave; che hai fatto a farlo venire cos&igrave; bene?...M&igrave;: tu c&rsquo;hai il dono!&rdquo;. C. Argentina, <i>cit.</i>, pag. 107.</span></span></p> </div> </div>